ATTUALITA'

ALLARME AGRICOLTURA 60% IN MENO DI PRECIPITAZIONI

È primavera e di acqua se ne e vista veramente poca un inverno secco dove specialmente al nord si è registrato una gravissima siccità con le precipitazioni che si sono addirittura praticamente dimezzate.

Il caldo fuori stagione ha stravolto completamente i normali cicli colturali e di conseguenza anche le offerte stagionali presenti su scaffali e bancarelle in questo periodo dell’anno con l’arrivo delle gustose primizie, dagli asparagi alle fragole, dai piselli alle fave, dai carciofi alle zucchine.

Guardandosi attorno si può notare come il caldo anomalo ha provocato il” risveglio” anticipato della natura con le margherite e le primule sbocciate nei campi e mandorli, albicocchi e pesche in fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo e del maltempo che rischia di compromettere i prossimi raccolti di frutta.

In questa situazione e allarme nelle campagne dopo che a febbraio si è aggravato il deficit idrico con un taglio delle precipitazioni che va dall’ 87% in meno in Piemonte fino al – 52% con ingenti danni alla nostra agricoltura. 

Una situazione che conferma come la siccità sia diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con un danno stimato in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti, a preoccupare è anche l’innalzamento dei livelli del mare in Italia con l’acqua salata che sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola.

 La risalita del cuneo salino, ossia l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che è più che preoccupante per l’economia agricola di buona parte d’Italia compresa proprio la valle del Po.

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Pnrr un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale.

Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali.

 L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante.

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