Molti Italiani pensano che le politiche per il clima miglioreranno la propria qualità di vita; altri il proprio potere d’acquisto o porterà sicuramente ad una crescita economica, mentre i cambiamenti climatici di questi ultimi anni e che in futuro potrebbero diventare ancora più frequenti creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno o costringere alcuni a cambiare regione in futuro o paese.
Questi sono alcuni dei risultati dell’ultima pubblicazione dell’Indagine della BEI sul clima 2021-2022, diffusa oggi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), braccio finanziario dell’Unione europea e uno dei maggiori finanziatori multilaterali mondiali di progetti in campo climatico.
La vicepresidente della BEI, Gelsomina Vigliotti, ha affermato: “Gli italiani sono tra i più ottimisti in Europa per quanto riguarda gli effetti delle politiche di contrasto dell’emergenza climatica. Sono convinti che la transizione verde avrà un impatto positivo in futuro sia sulla qualità di vita che sul mercato del lavoro, ma sono anche preoccupati degli effetti di lungo termine dei cambiamenti climatici”.
In una intervista gli italiani temono che i cambiamenti climatici possano minacciare il luogo in cui vivono rispondendo alla domanda sull’impatto a lungo termine della crisi climatica, quasi un terzo degli intervistati prevede di doversi trasferire in un’altra regione o in un altro paese a causa dei cambiamenti climatici. Questa preoccupazione è maggiore tra le persone di età compresa tra i 20 e i 29 anni:
In generale gli europei sono divisi sulla possibilità che la transizione verde diventi una fonte di crescita economica, altri confidano nel miglioramento della propria qualità di vita, con effetti positivi sulla qualità del cibo o della salute.