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APRE IL FESCAAAL 2025: IL CINEMA DEI 3 CONTINENTI DAL 21 AL 30 MARZO.

“ La cocina” di Alonzo Ruizpalacios inaugura la 34ª edizione del Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina il 21 marzo alla Fondazione Prada di Milano

Opening night il 21 marzo  per Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina che per la sua 34° edizione proporrà  44 film di cui 22 prime italiane e 1 prima mondiale,  7 sezioni di cui 3 in concorso, in 10 giorni di proiezioni in 3 diverse location milanesi: il Cinema Godard, la Cineteca Arlecchino, e infine l’Auditorium San Fedele,  che accoglierà la serata conclusiva delle premiazioni il giorno sabato 29 marzo alle 20.00.  La serata inaugurale del 21  è stata aperta dalle due direttrici artistiche del Festival  Annamaria Gallone e Alessandra Speciale insieme ad Andrè Siani,  Presidente del COE,  (Centro Orientamento Educazione) produttore del Festival dal 1992 e Paolo Moretti, direttore artistico della programmazione della Cineteca Godard della Fondazione Prada.   Dopo il benvenuto al pubblico 2025,  i conduttori hanno accolto Alonso Ruizpalacios, regista messicano tra i maggiori esponenti della nuova generazione,  che ha introdotto  la visione del suo film capolavoro La Cocina a cui è stato dedicata a termine della serata  una sezione di domande e risposte al termine della proiezione. Al regista il FESCAAAL 2025 ha dedicato un omaggio che presenta la sua opera completa che comprende, oltre a La cocina, 3 altri lungometraggi: l’esordio di successo Güeros, vincitore di oltre 40 premi internazionali, tra cui il Miglior Opera Prima alla Berlinale 2014; Museo. Folle rapina a Città del Messico che si aggiudica l’Orso d’Argento per la sceneggiatura alla Berlinale 2018 e Una película de policías (Cop Movie)  vincitore del Premio per il montaggio alla Berlinale 2021.  Passando invece alle sezioni in concorso, per il programma completo dei 10 giorni di programmazione si rimanda al sito www.fescaaal.org, mentre qui a seguire qualche indicazione riguardo ai temi principali di questa 34° edizione.  Il Concorso Lungometraggi Finestre Sul Mondo propone un’accurata selezione di 10 film selezionati tra le ultime produzioni di fiction e documentari provenienti dai 3 continenti (tutti i film sono anteprime nazionali). Dalla Berlinale 2025 portiamo in Italia ben tre anteprime. Dalla competizione ufficiale: Yunan del regista Ameer Fakher Eldin – attesa opera seconda dopo il bell’esordio nel 2021 alle Giornate degli Autori con The Stranger – presentato in collaborazione con Bif&est e prossimamente in sala con Fandango, sulla crisi esistenziale di uno scrittore arabo (l’attore libanese Georges Khabbaz) in esilio su una remota isola della Germania e l’incontro con un’anziana donna (Hanna Schygulla); dal concorso Perspectives: The Settlement, esordio alla regia dell’egiziano Mohamed Rashad, un intenso dramma che racconta la dura realtà di due fratelli, entrambi impiegati nella stessa fabbrica fatiscente dove, in circostanze sospette, il padre ha tragicamente perso la vita. Da Panorama Dokumente: Khartoum, opera collettiva di quattro registi sudanesi Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea M Ahmed e del regista/sceneggiatore britannico Phil Cox, che hanno filmato la vita quotidiana e i sogni di cinque abitanti di Khartoum, prima dello scoppio della guerra e dopo l’esilio forzato, dando forma ai loro ricordi e alle loro esperienze attraverso animazioni, ricostruzioni con green screen e sequenze oniriche. Il film ha debuttato in anteprima mondiale al Sundance nella World Documentary Competition. Quattro film in anteprima da Cannes 2024: il vincitore della Semaine de la critique Simón de la montaña, del regista argentino Federico Luis Tachella (presentato in collaborazione con Trento Film Festival, il film sarà distribuito da Fandango), coming of age anomalo di un giovane poco più che ventenne alla ricerca di un proprio equilibrio all’interno di un gruppo di adolescenti disabili; sempre dalla Semaine de la critique un esordio da Taiwan, Locust di KEFF, sulla doppia vita di un giovane muto di Taipei che lavora di giorno nel ristorante di famiglia e di notte si unisce alle scorribande di una gang locale; da Un certain regard, Santosh, della indiana-britannica Sandhya Suri, che racconta di una donna che eredita il lavoro del marito come agente di polizia nell’India rurale e si trova coinvolta nell’indagine per l’omicidio di una ragazza. Dall’Asia arriva anche MA – Cry of Silence, terzo film del rinomato regista birmano The Maw Naing, vincitore del New Currents Award al Festival di Busan 2024. Ispirato alle proteste delle lavoratrici nelle fabbriche birmane, soffocate dalla brutale repressione della giunta militare, il film offre intensi ritratti di donne che tentano di ribellarsi al sistema. Da Locarno 2024: Listen to the Voices del regista della diaspora delle Indie Occidentali, Maxime Jean-Baptiste (Premio Speciale della Giuria CINÉ a Locarno e Menzione Speciale come miglior opera prima). Un film intimo tra fiction, documentario e racconto di formazione che segue il percorso di Melrick, un ragazzino francese che ogni estate torna dalla nonna in Guyana per riconnettersi con le proprie origini e con le profonde tradizioni musicali legate al carnevale, mentre sulla sua famiglia incombe il peso di un passato tragico. Dal continente latinoamericano, altri due titoli arricchiscono la selezione di quest’anno: In the Summers, della regista colombiano-americana Alessandra Lacorazza, un viaggio molto personale tra i ricordi d’infanzia e il difficile rapporto con un padre instabile, vincitore del Grand Jury Prize e del Premio per la miglior regia al Sundance 2024 e, dal Cile, Oro amargo, di Juan Francisco Olea, presentato in collaborazione con Bergamo Film Meeting, un film che flirta con il western e vede come protagonista l’adolescente Carola che si ritrova a gestire da sola la squadra di operai del padre in una miniera artigianale nel cuore del deserto dell’Atacama. Per il Concorso Cortometraggi Africani, che  ospita cortometraggi di finzione e documentari realizzati da registi provenienti da tutta l’Africa e dalla diaspora sono stati selezionati  9 cortometraggi (tutti in prima italiana): il sudafricano The Last Rangerdi Cindy Lee, nella top five delle nomination agli Oscar 2025, in cui la bellezza dei parchi nazionali del Paese si scontra con la violenza dei bracconieri; due film dal Festival di Clermont Ferrand 2025, Généalogie de la violence del regista e artista visivo Mohamed Bourouissa (Grand Prix du Jury della Competizione nazionale) che esplora l’umiliazione e la spossessione del corpo attraverso tecniche innovative come la scansione 3D e l’intelligenza artificiale, e l’animazione egiziana My Brother, My Brother di Saad e Abdelrahman Dnewar (Menzione Speciale nel concorso internazionale) che narra i ricordi condivisi dei due registi gemelli fino alla tragica separazione; dal Senegal, Alicia Mendy con The Dawn  spinge il linguaggio verso forme più sperimentali immaginando un mondo distopico in cui un parassita conduce alla follia, mentre Yoro Mbaye con Lees Waxul racconta, con uno stile realistico più tradizionale,  un episodio di conflitto di genere tra due membri della stessa famiglia che si contendono la vendita del pane nel villaggio. Dalla diaspora caraibica, Sirènes di Sarah Malléon, favola moderna sull’immigrazione tra realtà e magia, e dall’isola di Mauritius Pie dan lo di Kim Yip Tong, un documentario animato che racconta con toni poetici il disastro ecologico che ha colpito l’isola e il ruolo fondamentale della solidarietà della popolazione nel contenerne gli effetti. Nell’animazione egiziana Homesick, Yasmin Moll viaggia nel passato per raccontare l’esodo nubiano dopo la costruzione della diga di Assuan, mentre il capoverdiano Nuno Boaventura Miranda in The Last Harvest racconta i “portali” attraverso cui la sua comunità a Lisbona si riconnette con le proprie radici. Il Concorso Extr’a, dedicato ai film di registi italiani o stranieri residenti in Itali e che  include opere girate nei tre continenti o film che esplorano le tematiche dell’Italia multiculturale propone 9 film in concorso (tutti in prima milanese): due film dalle Giornate degli autori di Venezia, A Man Fell, l’ultima opera di Giovanni C. Lorusso (vincitore di questo concorso l’anno scorso con il film Song of All Ends), in cui un uomo che cade, un palestinese ignoto, diventa il simbolo della tragedia di un popolo, e Vakhim di Francesca Pirani, cronaca di un’adozione, seguita nell’arco di 12 anni, di un bambino proveniente da un villaggio cambogiano; dall’IDFA di Amsterdam arrivano Personale di Carmen Trocker, un’immersione nelle dinamiche, relazioni e gerarchie che scandiscono la vita del personale dietro le quinte di un lussuoso hotel spa italiano, e L’era d’oro, di Camilla Iannetti, che racconta il difficile percorso di una ragazza italiana nel tentativo di costruire una famiglia con un giovane gambiano; in prima italiana, Voyage à Gaza di Piero Usberti (Menzione speciale al festival Cinéma du Réel di Parigi), in cui il regista ha incontrato, prima della guerra, alcuni giovani palestinesi per comprendere Gaza, una città che oggi non esiste più. Tra i cortometraggi selezionati, la rabbia di due ragazzi italiani di seconda generazionein Fellini di Hleb Papou, determinati a vendicarsi dopo essere stati brutalmente respinti all’ingresso di una discoteca, e la tenerezza di Kaliz di Irene Z’graggen, un racconto delicato sulla leggerezza dell’infanzia negata a una bambina, costretta a crescere troppo in fretta. In Apnea, documentario dallo stile minimalista di Claudia Cataldi, Elena Poggioni e Stefano Poggioni, ascoltiamo le intense testimonianze di 14 migranti sopravvissuti alla violenza e al mare. In prima mondiale, Simone Manetti nel cortometraggio Goodbye Baghdad ripercorre la tragica spedizione di Nicola Calipari che vent’anni fa perse la vita durante la missione di liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Diamo infine a seguir una guida alla visione, predisposta dal comitato artistico del FESCAAAL come per le  3 sezioni in concorso anche della   Sezione Flash  che raccoglie i film evento del Festival: anteprime italiane o milanesi di grande rilievo, che presentano le opere più recenti di registi affermati, oltre a titoli acclamati dalla critica o premiati nei principali festival internazionali. Dal Kenya, l’anteprima italiana di Searching for Amani di Debra Aroko e Nicole Gormley, un toccante documentario di formazione che segue un giovane aspirante giornalista tredicenne mentre indaga sul misterioso omicidio del padre. L’inchiesta si sviluppa all’interno di una grande riserva naturale, dove la siccità ha innescato violenti conflitti tra pastori e ranger. Dalla Palestina, l’ultimo film di uno dei maestri del cinema palestinese, Rashid Masharawi, che racconta con humor e delicatezza la storia di un ragazzino alla ricerca del suo piccione viaggiatore passando da Betlemme, Gerusalemme Vecchia e Haifa. Sempre dalla Palestina, From Ground Zero, un’opera collettiva ideata dallo stesso Masharawi e composta da 22 cortometraggi, un instant movie girato lo scorso anno durante la guerra a Gaza. Il film è stato selezionato tra i primi quindici titoli in lizza per l’Oscar al miglior film straniero ed è distribuito in questi mesi in Italia da Revolver, che è anche la co-produzione italiana del film.  Su ricorda che la ricchissima programmazione del FESCAAAL si può consultare su www.fescaaal.org, il sito dove ci si può abbonare  sia per la visione in sala a Milano sia per la visione on line su MYMovies.One.it.

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