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30.000 API APRONO CASA A MILANO, TUTTO MERITO DELL’APE MAIA

Nella notte del 5 aprile 30.000 api e una regina sono state trasferite da Conapi nella prima oasi apistica di Milano, quartiere Barona, grazie a Bee it, L’Opera in fiore e Dea Planeta

Tutto è iniziato 4 anni fa quando un bambino di nome Sebastiano, trovata in piscina  un’ape moribonda, decide di volerla salvare. Dice alla mamma scettica “fidati di me” e, armato di miele e di una dose  gigante di determinazione, alla fine ce la fa. L’ape rinviene dinanzi agli occhi increduli di mamma Paola, che da quel momento, oltre a pensare di avere un figlio eccezionale, si appassiona a quegli insetti che così potentemente sono entrati nel destino della sua famiglia,  e scopre che le api, regine della biodiversità,  sono   determinanti per  la sopravvivenza dell’ecosistema,  sono responsabili della produzione del 70% della frutta e della verdura che mangiamo e, con  il loro sistema sociale, possono essere di ispirazione e di esempio per educare gli esseri umani. E così mamma Paola, al secolo Paola Di Feo, osteopata di Monza  decide di lasciare l’attività e  fondare nel 2022 Bee it,  società Benefit con la missione creare oasi apistiche riscattando terreni degradati e integrando questi alveari nella comunità urbana che li ospita, finanziandosi tramite la commercializzazione di cosmetici naturali a marchio Bee it . Di qui  la costruzione della prima oasi a Treviglio in provincia di Bergamo e poi negli Abruzzi, in Liguria, in Piemonte,11 in tutto fino alla più recente, la 12esima a Milano, in via Italo Svevo 3 nel quartiere periferico della Barona  nel giardino comunitario gestito dalla cooperativa L’Opera in Fiore, che si dedica al reinserimento degli ex detenuti del carcere metropolitano di Opera tramite l’apprendimento di una professione qualificata. Ad esempio, l’apicultore. E’ cosi che la notte tra il 4 e il 5 aprile  Conapi (Consorzio Nazionale Apicultori) ,  la più grande aggregazione di apicultori di Europa, ha trasferito una “famiglia” – circa 30.000 api operaie e una regina – in una arnia più grande, denominata “La casa di Maia”, un nome speciale se si parla di api. Eh si, perché a tirare le fila di tutto il progetto di realizzazione dell’alveare urbano e a trasformare in una grande festa la sua inaugurazione è stata Dea Planeta, l’agenzia  di  licensing e di distribuzione di diritti audiovisivi  con sede in Spagna e in Italia che gestisce tra i tanti anche il personaggio di “Ape Maia” , protagonista della serie televisiva lanciata in Giappone il 1 aprile 1975, cinquant’anni fa. “In effetti il punto di partenza è stato proprio l’esigenza di celebrare in modo adeguato il 50esimo anniversario del debutto della serie TV – racconta Gianluca Ferrara, direttore di Dea Planeta Italia  presente,  anzi onni presente alla giornata della inaugurazione – e per questo servivano partner che condividessero gli stessi valori  di Ape Maia che da  mezzo secolo,  precorrendo i tempi odierni, parla di rispetto per la natura,  di  biodiversità, di amicizia, di inclusività, tutti valori che abbiamo trovato in Bee it e Opera in fiore. A loro è andata l’organizzazione tecnica, supportati da Conapi, mentre Dea Planeta si è occupata di far partecipare all’evento più bambini possibile perché assistessero al “giorno #1” dell’alveare e all’anniversario dei  50 anni di Ape Maia. Per fare ancora più festa, si è unito anche il Coro dei Piccoli Cantori di Milano nella sua formazione completa di oltre 60 bambine e bambini, che hanno dedicato ai loro piccoli amici tra il pubblico un medley di canzoni dedicate all’Ape Maia”.  Un evento molto partecipato e coinvolgente che, se segna un grande traguardo per tutti e in particolare per Bee it, è in realtà  un punto di partenza perché la riqualificazione del  terreno danneggiato, la piantumazione di piante e fiori nettariferi e i trasferimento di una nuova famiglia di api non è che la preparazione di ciò che avverrà da domani. “Con il ripopolamento della nuova oasi apistica – commenta Paola Di Feo, come si è detto sopra fondatrice di Bee it  – inizierà la rigenerazione della biodiversità del luogo. Inoltre l’accordo con Opera in fiore, che ha la missione di reintegrare gli ex detenuti all’interno della società tramite l’apprendimento di un lavoro,  prevede che da domani l’apicultore di Conapi che Bee it ha incaricato, venga affiancato da ex detenuti che impareranno un nuovo lavoro. Bee it  fa  quindi bene ambientale e anche bene sociale, mettendo in pratica quello che abbiamo imparato dalle nostre amiche api”.

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